Ciao, sono Consulente in Proprietà Industriale. Interessante.. ma quindi che lavoro fai?
Faccio un lavoro non semplicissimo da spiegare in breve e quando mi chiedono di cosa mi occupo, rispondere con “sono consulente in proprietà industriale” lascia quasi sempre nel mio interlocutore lo stesso interrogativo pre domanda. L’aggiunta di frasi è d’obbligo. Colpa non certo altrui ma del fatto che la mia professione è ai più sconosciuta.
L'immagine di un uomo che effettua una richiesta online in un articolo sul regime fiscale di Patent box
Generalmente aggiungo che sono consulente ed imprenditrice nel settore della proprietà intellettuale: consulente perché supporto imprese e privati nella tutela dei propri marchi in UE ed all’estero e più in generale nell’individuazione dello strumento di tutela più adatto alla propria idea; imprenditrice perché lo faccio attraverso la mia società di consulenza, Albakora Intellectual Property, nella quale seguo direttamente il ramo marchi e design.

La domanda successiva è per chi lavoro ed anche qui una risposta breve non è possibile perché in effetti il mio pubblico è piuttosto ampio e non facilmente targettizzabile. Facendo esempi concreti, comprende:

💡l’impresa con business in UE o extra UE che qui vuole registrare i propri marchi, previo controllo della relativa disponibilità per non incorrere in violazione di marchi altrui;

💡l’inventore che ha avuto un’intuizione e vuole capire se farne un brevetto;

💡l’autore di un’opera fotografica accostata ad un evento altrui senza il suo consenso;

💡l’attività locale che ha un’insegna storica e vuole farne una registrazione di marchio;

💡il consorzio che nel farsi portavoce della bellezza di un prodotto tipico vuole assicurargli la tutela di un marchio collettivo o di certificazione;

💡il designer di un elemento di arredo, di una collezione di abbigliamento o di una spazzola per capelli che vuole acquisire un’esclusiva sulla propria creazione prima di firmare un accordo commerciale;

💡il dipendente aziendale che vuole capire se ha diritto al riconoscimento di un equo premio per l’invenzione collegata al rapporto di lavoro ma non oggetto delle sue mansioni;

💡i contitolari di un marchio che non hanno regolamentato l’utilizzo comune al momento del deposito e oggi vogliono prendere strade diverse ma ciascuno sotto il cappello del marchio comune;

💡il titolare di un brevetto che per sedersi ad un tavolo negoziale ha bisogno di un NDA o di una LOI;

💡i componenti di un gruppo musicale che vogliono capire a chi intestare il marchio;

💡l’autore di video che per essere riammesso ad un programma di monetizzazione on line deve provare quanto apporto umano c’è in un procedimento creativo che prevede l’utilizzo di contenuti digitali e software.

Soltanto alcuni degli scenari in cui il consulente in PI si muove, molti presi dall’esperienza professionale che ho avuto il privilegio di vivere quest’anno.

Casi bellissimi che mi hanno spesso portato ad uscire dalla mia comfort zone per approfondire ed acquisire nuove skills professionali e personali.

Riepilogando.. mi occupo di marchi e di idee ma non sono nel marketing e non creo loghi😊quella è un’altra storia!

D.ssa Alessandra Tavoni
Consulente Marchi e Design Italiana ed Europea