Quale marchio registriamo?
Esistono diverse tipologie di marchio, ciascuna con proprie regole per una corretta registrazione e valutazione di confondibilità con marchi anteriori o posteriori dello stesso tipo.
L'immagine di un uomo che effettua una richiesta online in un articolo sul regime fiscale di Patent box
Ecco le principali tipologie:

✔ denominativo: si compone di una o più parole, dotate di valore semantico oppure di fantasia, o di una o più lettere, tra loro in qualche modo combinate, il tutto sempre senza alcuna caratterizzazione tipografica o figurativa;

✔ figurativo: include un logo, un’immagine oppure un insieme di parole e disegni. Il marchio è figurativo anche se, ove composto di sole parole, reca caratteri di stampa non standard (la presenza delle c.d. grazie qualifica un brand come figurativo);

✔ tridimensionale: corrisponde alla forma del prodotto o del suo packaging. Parliamo ovviamente di una forma non banale, dunque diversa da quella imposta dalla natura stessa del prodotto, nonché di una forma che non conferisce al prodotto stesso troppo valore in termini di appeal, circostanza che giustificherebbe la tutela della forma come design e non come marchio, salvo i casi di utilizzo strutturato e consolidato nel tempo;

✔ di posizione: è costituito proprio dalla specifica modalità di apposizione del segno o di un determinato colore sul prodotto. Qualche esempio: la cucitura gialla che fissa la suola alla tomaia degli anfibi Dr. Martens o la cerniera racchiusa nel gros grain a tre strisce colorate del K-Way o ancora la linguetta di colore rosso delle scarpe Prada;

✔ di colore: corrisponde ad un colore o ad una combinazione di tonalità cromatiche. La sua registrazione non è facile da ottenere perché dovrà trattarsi di una sfumatura cromatica originale, specie con riferimento alla tipologia di prodotto contraddistinto. Ed anche qui un uso strutturato e continuato nel tempo certamente aiuta;

✔ sonoro: è quel jingle, quella suoneria, quella melodia riconoscibile ed identificativa un dato prodotto. Proprio come il ruggito del leone che introduce i film della Metro-Goldwyn-Mayer o il “ta-dam” di Netflix che accompagna l’iconica “N” del logo.

Esistono poi i marchi di movimento, quelli multimediali, quelli olografici….

E tu quale marchio in mente?💡

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